martedì 11 marzo 2008

-THE BAND- sottotitolo: DONKEY RACE - (Parte due)




Allora, fa parte del mio carattere iniziare tante cose e perderne alcune per strada, una di queste è un racconto che ho iniziato tempo fa. Si tratta delle avventure di una rock band che prova ad uscire dal brodo primordiale e diventare famosa, cercando, al contempo, di non farsi travolgere dalle vicissitudini della vita. I membri del gruppo sono tutti giovani e poveri diavoli alle prese col mondo, col rock e con le donne...cose di tutti i giorni, insomma. Sicuramente chi ha letto la prima parte l'avrà dimenticata, se cliccate QUI potrete rinfrescarvi la memoria.
Ecco di seguito la seconda parte, sperando di portare a termine l'impegno!

Nota: il contenuto dei dialoghi non rispecchia necessariamente l'opinione dell'autore... : D






Novembre 2005. Mercury Lunge, 217 East Houston Street N.Y.C., ore 23:30 circa, venerdì ovviamente, il giorno dedicato agli eventi live.
Dicono che in questo posto siano passate le più grandi rock band, noi, al massimo, qui ci siamo scolati qualche birra.
Entriamo in due, io e Tom. Lui brucia fino al filtro la sua Marlboro, io mi guardo attorno in cerca di un tavolo.
Optiamo per il bancone.
Il bancone è rock, il tavolo è lento.
Ci sediamo dando il fianco al barista, in modo da avere la sala sotto controllo e poter posare il braccio sul banco. Penserete che due rockers come noi si mettano sotto il palco ad analizzare il minimo pelo pubico della band che si esibisce. Quella è roba da pischelletti, noi ascoltiamo e ci godiamo la serata tra birra, sigarette, chiacchiere e sguardi maliziosi a qualche ragazza. Che diamine! Siamo musicisti, mica nerds!
Tom parte in quarta con le sue pene d’amore, su Francie che lo ha sedotto, abbandonato, umiliato e non se l’è nemmeno scopato.
Gli voglio bene, per carità, ma non ho proprio voglia di ascoltare le sue paturnie e mi divincolo con estrema classe attirando la sua attenzione su una moretta prosperosa seduta non poco distante da noi. Ripeto, con estrema classe:

“Tom, vedi quella? Secondo te, li fa i bocchini?”

“Mmm…non saprei, ma perché, c’è pure chi non li fa?”

“Mah, io ho sempre avuto una mia teoria…”

“Sarebbe?”

“Ho sempre pensato che tutte facessero i bocchini e, sostanzialmente, si sarebbero potute ipotizzare due categorie, quelle che li fanno per piacere personale…

“Piacere personale?”

“Sì, Tom, perché amano il cazzo…e quelle che di norma non li fanno, ma poi incontrano l’uomo speciale, quello di cui si innamorano ed allora non lo vedono più come una cosa sporca, ma come un atto d’amore.”

“Ed ora la pensi diversamente?”

“Non è che la penso diversamente, è che la mia ragazza mi ha detto che ci sono delle sue amiche che non li fanno, anche se sono innamorate, così, perché non vogliono, non sono attirate, sono imbarazzate, schifate, che ne so…sta di fatto che non li fanno.”

“Mio Dio!”

“Eh…ma mica le puoi obbligare, se ti capita la ragazza che non li fa, te la tieni, o al massimo la sfanculi, ma io non la sfanculerei solo per quello…però…”

“Però?”

“Però il bocchino è il bocchino, non scherziamo!”

“Sacrosanto, anche se a me non piace chiamarlo bocchino.”

“No? E come lo chiami?

“Pompino”

“Beh, non c’è molta differenza, è uno dei tanti modi per chiamare la fellatio…”

“Sì, ma pompino mi sembra più delicato e poi, mi rende maggiormente l’idea del movimento…suona bene, senti? Pomp-ino…”

“Tom, tu sei fuori.”

“No, no, dico sul serio. Bocchino, poi, mi fa pensare all’imboccatura degli strumenti a fiato…se dici –bocchino- penso ad un tizio che imbocca un sassofono e non ad una che lo prende in bocca”

“Aspetta-aspetta-aspetta! Se dico –bocchino- tu pensi ad un sax?!”

“Sono un musicista, mica un pornoattore!”

“Ma che c’entra!!! Cristo, il bocchino è il bocchino! Non può non farti venire in mente quello!”

“E che ne so, pensa che se mi dici –grilletto- mi viene in mente il clitoride!”

“Calma…dico bocchino, termine palesemente erotico/pornografico, e ti viene in mente uno strumento a fiato, mentre se dico –grilletto-, innocentissimo termine che indica una parte di un’arma da fuoco, tu pensi al clitoride?!?”

“Sì”

“Gesù, Tom…tu hai qualche problema!”

“Solo qualche?”

“Ah ah ah…dai, andiamo, che stò gruppo fa schifo e domani mattina abbiamo le prove”

“Odio le prove di mattina, mi scombussoli l’intestino con quel basso!”

4 commenti:

Stefano ha detto...

ciao!
bello il seguito, spero che ora non ci farai aspettare troppo (da quale pulpito)
a presto!

Anonimo ha detto...

Delicatissimo!
Non ho ben chiara la differenza tra le due terminologie...
La prossima volta che siamo in intimità me la spieghi!
Scherzo amore...comunque questa serie di racconti sta per essere censurata...
Un bacio, Antonella

PS:Al rogo quelle ragazze che non approvano tale pratica!!!
Soprattutto perchè è un dare che porta un BEL ricevere!
Ok, la smetto prima di essere censurata anch'io...

Il Gabbrio ha detto...

@ Stefano

Bentornato qui a casa mia!!!
Grazie del complimento, ricordo che ti è piaciuta anche la prima parte!
Spero che ci si possa beccare presto, anche perché ormai sei un allievo del prof e come minimo ci si deve vedere alle fiere fumettistiche raccomandate da Dio!!!
A presto!


@ Anto

Hai ragione, quanto a delicatezza sono un pò uscito fuori dal seminato, almeno rispetto al racconto precedente, ma con questo racconto cerco di cimentarmi con un genere più leggero e colloquiale.
Sulla differenza tra le due terminologie, beh...non c'è, entrambi i termini indicano la medesima cosa, tra i due protagonisti c'è solo una diversità nella preferenza dell'uno all'altro.
Comunque, la terza parte sarà meno scurrile, promesso!
Infine, voglio dire pubblicamente che, riguardo al BEL ricevere al quale ti riferisci, non lo vedo come uno scambio di prestazioni, lo farei in ogni caso!!!
Giusto per chiudere, lo sai come la penso in proposito: "SANTA RAGAZZA!!!"
Un bacio!!!

Spiridion ha detto...

Interessantissima discussione!

Bell'intermezzo..Ora aspetto la terza parte..