mercoledì 13 aprile 2011

Improvvisazione





Mario prende appunti.
Perso nelle strade di Casablanca annota espressioni e parole. Prova ad acciuffare Humphrey che è sempre troppo avanti e allora si guarda allo specchio sfoderando il suo sguardo definitivo, da piacione: quello con cui fulminerà Sara più o meno tra quattro ore, ad un aperitivo figo.
Studia ancora un pò quel modo di fumare, di sorseggiare, immaginando i calici col vino e gli occhi di Sara che aspettano solo di essere conquistati.
Lei, invece, ha preso dal cassetto il sorriso delle grandi occasioni e lo indossa come un’arma di distruzione di massa, vuole la corte, e corte sia.
Per Mario gli esperti consigliano atteggiamento fiero, buona conversazione, simpatia e un modulo 4-4-2.
Sara non ha bisogno di esperti, è donna.

“non fargli capire che ti piace, su, per una volta, e tiratela un po’… no, non guardarlo così… e leva quella mano dai capelli, no, non ti sporgere troppo”

“ecco, stai facendo il simpatico, no, lo sanno tutti che poi diventi l’amico… su, fai l’uomo d’un pezzo, era Humphrey Bogart, non Woody Allen… e smettila di guardarle le labbra ché poi ti distrai e dici stronzate”

Intanto un’ape disegna in aria la mappa perfetta che conduce ai segreti di Sara, ma Mario non la coglie e sceglie la via lunga, iniziando dal bacio. Lei non se lo aspetta e per un attimo pensa che a quel bacio lui doveva arrivarci dopo dodici fatiche, per un attimo però… il resto è un bicchiere di vino colorato di rossetto.