mercoledì 18 luglio 2007

03- Andrea R.- Whisky, Donne e Sigarette.




Premessa:

altro raccontino dedicato ad uno dei miei più cari amici, e quindi anche in questo caso molte cose potranno essere capite solo da loro!
Nello scrivere e pubblicare il post voglio salutare Andrea con tantissimo affetto e scusarmi pubblicamente per non farmi sentire spesso, scusami Miguel!



“La uno in buca centrale, due sponde…”
Con questo tiro Andrea dimostra che fare filone e rinchiudersi in sala giochi, davanti ad un tavolo da biliardo, può dare i suoi buoni frutti.
Essendo un vero signore, non si scompone più di tanto per la vittoria coreografica, ma si accende una fragrante Camel ed aspira una boccata di piacere, poi, si dirige verso il bancone dimenandosi tra gente dal sapore etilico e ragazze un po’ troppo provocanti.

“Whisky!”

“Subito capo…”

Già, il locale non troppo raccomandabile è il suo, non lo gestisce tutto da solo, ma con un socio, uno di quelli di vecchia data, al quale potresti affidare la cosa più cara, sicuro che lui la tratterà bene.
Mentre viaggia col pensiero, tra salti interpretativi vari e sorsi di fuoco, si avvicina lei.
Lei è una di quelle donne fresche, ha il mistero sulle labbra ed una buona storia da raccontare che a stento riesce a contenere negli occhi di brace.

“posso?”

“Cero che puoi, bevi qualcosa?”

“mah, tu cosa stai bevendo?”

Andrea, solleva le spalle ed indica il bicchiere con una tale innocenza che risulta quasi ovvio il suo contenuto.

“del buon Whisky, ne vuoi anche tu?”

“Whisky…perché no!”

La ragazza ci sa fare, si avvicina quel tanto da solleticare l’olfatto del suo compagno di bevuta, ma non troppo da risultare sfacciata.
Questo, inevitabilmente, stimola la fantasia da rimorchio di Andrea, facendogli fare una lunga, decisa boccata dalla sua sigaretta.
La ragazza sembra decisa a sapere qualcosa di più e va giù con le sue domande come un felino non ammaestrato:

“bel locale, dicono che sia tuo, è vero?”

“beh, sì, al cinquanta per cento…sai, ho un socio.”

“Ah, e senti, cosa sono quei due fogli incorniciati dietro il bancone?”

“Sono le nostre due lauree in giurisprudenza…”

“sei laureato in legge?”

“beh, tutti fanno degli errori, questo è il mio, ma sembra che le cose non siano andate poi così male”

“mmm…adesso si spiega tutto…”

“tutto?”

“dico, il nome del locale…-Illegal-, per due laureati in legge mi sembra un nome azzeccato!”

“già…già, e senti, tu cosa fai nella vita?”

I due continuano a parlare a lungo, fumando e bevendo come due buoni amici, ma con il puzzo di sesso che ormai sale fino al soffitto.
Lei è accorta a non sbilanciarsi troppo, e questo fa impazzire Andrea, che invece è famelico di informazioni.
Lui, non ha mai avuto una tempistica dilatata e si spazientisce nel calcolare il momento adatto per il primo bacio, nell’attesa, continua a guardarla e ad ammiccare lascivo.
Andrea sente un brivido lungo la schiena, è il segnale che il samurai che è in lui sta per scendere in campo, tra poco lei sarà tra le sue braccia e finiranno sicuramente in un letto accogliente, tra risate e sudore e acrobazie varie.
Il ragazzo gia immagina la notte di passione e non riesce a trattenere un piccolo sorriso pensando a quando sfodererà quella che lui chiama “la Varra Universal Mind”… uno dei tanti nomi che ogni buon maschietto attribuisce al proprio membro, una cosa forse non troppo matura, ma decisamente divertente.
Nel momento preciso dell’attacco, lei lo blocca con una domanda cruciale:

“Scusa, qual è il tuo colore preferito?”

“c-come?”

“sì, il tuo colore preferito, ne avrai uno, immagino…”

La ragazza, invece, immagina male, Andrea non ha particolare attenzione per i colori, dire che per lui sono tutti uguali forse è troppo, ma siamo vicini alla realtà.
Fatto sta che il ragazzo rimane pietrificato dal quesito e, nell’innocenza totale, risponde la verità o, meglio, non risponde affatto.
Lei, che non si sa perché non ha ancora pronunciato il suo nome, si alza, lo bacia sulla guancia, sorride e, senza troppe cerimonie, svanisce tra ubriaconi e fumo.
Lui, in un attimo di follia urla:

“il mio colore preferito è quello che fanno le lucciole di notte!”

La ragazza sente, o forse no, Andrea non lo saprà mai e rimarrà sempre il dubbio di quella sconosciuta ad un passso dalla sua varra, eppure così lontana.
Il nostro amico non può far altro che chiamare il suo socio e raccontare l’accaduto davanti ad una buona sigaretta:

“tieni, fuma…fuma come nessuna ha mai fumato”

e la serata passa così, tra racconti di donne, sigarette e whisky.

7 commenti:

Spiridion ha detto...

Ci saranno cose che evidentemente non potrò capire, ma il racconto è godibile ugualmente..

Ps.A giudicare da google maps sei una star in sudamerica...

Il Gabbrio ha detto...

Grazie per i complimenti bello!
Quanto al sudamerica, se continua così, dovrò organizzare i bagagli e farmi accogliere da star : p

aspetto con ansia il tuo prossimo post!

Anonimo ha detto...

cioè... non ho parole... non ti vedo da mesi (anni) e ti ritrovo sul blog di bartoli! e scopro che scrivi pure niente male! perché non ci si prende una biretta prima o poi?
ciao ciao
Stefano (Marsiglia) marsiglione@yahoo.it

Anonimo ha detto...

per tutti gli appassionati di Volo basso blog sappiate che c'e molto di vero nel racconto quindi preparatevi una risposta
Qual e il tuo colore preferito?
E' quello della tua biancheria intima che non vedo l'ora di analizzare in tutte le sue sfumature!
Se avessi risposto cosi lei se ne sarebbe comunque andata ma almeno ci saremo fatti quattro risate ...ma questo e' un altro racconto.
Grazie Tullio veramente!!!!

La ele ha detto...

DLIN DLON comunicazione di servizio.
Cause forze maggiori, la ele ha cambiato indirizzo al blog: http://dibiandoedinero.blogspot.com/
Quando è possibile cambiare i link, grazie! :)

La ele

Il Gabbrio ha detto...

per Stefano:
è un vero piacere trovarti in queste circostanze, ti mando appena posso un'e-mail, così ci possiamo organizzare per una birretta! grazie per il passaggio sul blog ed i complimenti!


per Miguel:
sono contento che ti sia piaciuto, a dire la verità mi sono trovato un pò in difficoltà nello scegliere la storia, essendo tu una persona complessa alla quale ne sono successe di cotte e di crude, ma è stato un vero piacere rispolverare l'idea dell' Illegal...hai visto mai! un salutone ed un abbraccio Miguel!

per la ele:
provvedo subito, ciao!

Anonimo ha detto...

ciao Gabriele, in attesa della tua email, ho parlato della nostra 'rimpatriata virtuale' sul malatempora web magazine di questa settimana, se c'hai voglia di farti due risae, questo il link http://www.malatempora.com/giornale/mag174_pag3.htm
ciao ciao
Stefano