venerdì 5 ottobre 2007
Lo ammetto: sono un bamboccio (piccola riflessione)
La Finanziaria contiene delle misure che consentiranno ai giovani di affrancarsi dalla dipendenza dei genitori. "Mandiamo i 'bamboccioni' fuori di casa", dice con una battuta il il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa nel corso dell'audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il ministro fa così riferimento alla norma che prevede agevolazioni sugli affitti per i più giovani. "Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. E' un'idea importante", ha messo in evidenza Padoa-Schioppa.
Premessa: Se vivessi a Roma e guadagnassi 1000 euro a mese non potrei vivere da solo pagando euro 800 d'affitto!!! Come mangerei? E le bollette?
Premessa 2 : non mi riferisco all'iniziativa della finanziaria in sé, mi è bastato prendere 30 e lode a diritto finanziario per non volerne sentire più parlare, mi riferisco alle persone che , pur potendo non se ne vanno a vivere da sole e non, ovviamente, ai tanti poveretti che non hanno la possibilità, pur lavorando, di vivere da soli.
Bene. Mi sveglio di buon ora, ed apprendo questa notizia. Il punto è che non faccio in tempo a rifletterci sopra che sento alla televisione di una sorta di stato d'offensione generale relativo all'utilizzo del termine "bamboccio".
Ora, dico io, ho ventisette anni, ventotto il prossimo aprile, e vivo a casa con i miei...sapete cosa ne penso? è una cosa che mi sta altamente sul cazzo, ma vi rendete conto? ventisette anni e sto ancora con mamma e papà, non è possibile!!!
La mia storia personale è un pò atipica, dato che mi sono iscritto a psicologia a ventisette anni, il mio traguardo immediato è laurearmi nel minor tempo possibile, e lo ammetto, mi fa comodo avere chi cucina. lava, stira, mi da i soldi ecc. Però, se mi fossi retto bene sulle mie gambe studiando giurisprudenza, sarei uscito di casa non appena laureato e, se la cosa fosse andata troppo per le lunghe, avrei cercato un lavoretto più remunerativo delle mie occupazioni precedenti (insegnante di musica ed istruttore di spinning).
Bene, il ministro mi definisce un bamboccio, sapete che dico? Ha ragione!!!
Più che bamboccio, avrei detto "mammone" che lo trovo più offensivo.
Non capisco proprio la gente che si è offesa, trent'anni fa, a 25 anni, i ragazzi avevano una propria vita, camminavano, cadevano e si rialzavano da soli...cazzo, ma è poi così assurdo?
Personalmente, se decidessero di darmi degli sgravi fiscali ed altre agevolazioni, sarei semplicemente contento, e basta, così potrei pensare un pò più facilmente di andarmene di casa e magari andare a vivere con la mia ragazza, cosa che farei con tutto il cuore.
Basta fare un paragone.
vivo con i miei:
le regole le fanno loro, gli orari, anche se flessibili, e nel mio caso molto flessibili, li decidono loro...i soldi li chiedo a loro, se voglio un pò di intimità devo aspettare che loro escano, se ho le palle girate e voglio stare un pò tranquillo non posso perché loro sono per casa, se loro litigano sono io che devo starli a sentire, se voglio ascoltare musica ad alto volume di notte non posso farlo (vabbé questa è una cazzata, lo ammetto). Se sono triste mi devo sentire loro che mi domandano cosa io abbia fatto, certo sono loro che cucinano (sul cucinare, io pranzo da solo tre giorni a settimana e sono io che cucino) lavano stirano e puliscono e fanno la spesa però...
Vivo da solo o con la mia ragazza:
Mi sveglio e ho tutta casa e bagno per me, oppure mi sveglio e trovo accanto quella splendida creatura che è la mia ragazza...faccio le mie cose esattamente come quando sto con i miei, e fino a qui nessun problema, però, se sto con la mia ragazza, posso permettermi di fare l'amore di prima mattina (cosa che adoro) e non è poca cosa...la mia giornata di studio trascorrerebbe allo stesso modo, con la precisazione che dovrei ritagliarmi un pò di tempo per fare un'eventuale spesa oppure avviare la lavatrice o stirarmi una camicia, e che problemna c'è? lo fanno tutti!
Il pranzo, o cucino io e non c'è nulla di strano, o mangio fuori...il pomeriggio si studia o si lavora dipende...quando poi torni a casa, stanco, devi sì pensare alle faccende di casa, e se sei solo forse la cosa potrebbe scocciare, ma ci si fa l'abitudine, se si è in due, lo si fa con più voglia, magari con un petting occasionale, la sera si cena e poi si esce oppure si vede un film o si sta con gli amici o solo con il partner, in assoluta libertà ed intimità, magari si fa una telefonata a casa oper sentire mamma e papà e sorella...e ci si inventa tutto quello che vuoi, libero di farlo, tanto, quando è il momento di dormire, lo fai comunque perché tua madre ha smesso di rimboccarti le coperte da 15 anni, e se non sei solo, ti addormenti al fianco della tua ragazza, magari prima si fa qualche gioco erotico che così ci si rilassa meglio!!!
La vita da solo è dura, non è rosa e fiori, lo so, ma credo che non sia giusto rimanere sotto il tetto dei genitori mentre la vita ci scorre avanti, quindi...sono un bamboccio e lo ammetto, ma rimedierò al più presto!!!
Ripeto la premessa: Se vivessi a Roma e guadagnassi 1000 euro a mese non potrei vivere da solo pagando euro 800 d'affitto!!! Come mangerei? E le bollette?
Ripeto la premessa 2: non mi riferisco all'iniziativa della finanziaria in sé, mi è bastato prendere 30 e lode a diritto finanziario per non volerne sentire più parlare, mi riferisco alle persone che , pur potendo non se ne vanno a vivere da sole e non, ovviamente, ai tanti poveretti che non hanno la possibilità, pur lavorando, di vivere da soli.
è un casino, lo ammetto!!!
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16 commenti:
Premessa: forse ho esagerato...
Da studentessa "fuori sede" (che a quando ti ha conosciuto non è più tanto "fuori sede") posso dirti la mia.
Il primo anno di università il sapore della libertà è stato dolcissimo
Uscire e rientrare quando volevo, mangiare come e dove più mi andava, rimanere tutta la notte fuori, fumare sdraiata sul letto...poi un giorno sono andata a pagare la mia prima bolletta a Roma, qualcuno di voi è mai stato alle poste di piazza bologna?
Un incubo...
Tornare a casa dopo otto ore di lezione e farti la lavatrice, perchè non hai più mutandine, andare a comprare una cassa di acqua e portarla per le scale perchè l'ascensore è rotto, dovere andare a fare la denuncia ai carabinieri da sola, perchè una mattina ti sei svegliata e non c'era più il motorino,cecare un taxi (isieme ad altre 4000 persone) perchè, il giorno del tuo esame, c'è lo sciopero, ecc ecc fino a che è arrivato il giorno in cui ho pensato: -VOGLIO MAMMA!!!-
A parte questo sfogo sono sicura che, se avessi uno stipendio che mi permettesse di vivere da sola, magari in una città meno caotica di Roma, con il tuo spazzolino affianco al mio per quando vuoi rimanere a dormire( spero sempre!), forse andrebbe meglio
Ancora non ho tagliato il cordone ombelicale con i miei che pagano tutto e questo mi pesa
Mi trovo in un limbo
Non sono più una bamboccia...però, per certi versi, lo sono ancora...
Vabbè, smetto di scrivere perchè questo, più che un commento, sta diventando un papiro!!!
Forse ho esagerato...Un bacione
anche io sono un 'bamboccione', fortunato, perché la vivo nella 'seconda casa' dei miei, ma pur sempre un 'bamboccione'. io non saprei cosa farmene delle agevolazioni di padoa schioppa, anzi, gliele infilerei su per il .... vorrei solo che ci fossero delle leggi che regolamentassero gli stipendi di tutti, non solo giovani, e gli affitti e i prezzi delle case di tutti, non solo giovani come sopra (nel quartiere dove vivo, semiperiferia ma secondo i giornali molto trendy peccato che c'è un accoltellato a sera, un bilocale costa 250mila euro, ad affittarlo 1200 euro...) in modo che tutti potessero permettersi una casa senza farei salti mortali. sembra semplice
Bamboccione o no, non posso campare d'aria...
Padoa Schioppa pensa un pò troppo ai giovani di vent'anni fa..
Oggi tra stage, master, e parole inglesi varie si lavora ma non si viene pagati...però poi si deve mangiare lo stesso...e allora?
Ps.Il gabbrio tanto farà lo sceneggiatore...
@ Anto
Lo so che non è facile, e non lo è solo per te, immagino, ma penso che senza le piccole disavventure che hanno caratterizzato la tua vita da studente fuori sede non saresti la persona che sei ora, cioé una che sa cavarsela, che se c'è l'aiuto di qualcuno tanto bene, ma se non c'è di sicuro non si sente persa...io, più che altro, mi riferisco alle persone che ci godono ad essere sotto il tetto dei genitori ad libitum....ci vuole coraggio a volte, anche se ammetto che in certe situazioni proprio non è possibile vivere da soli!!! Un bacio!
@ Stefano
non metto in dubbio che le cose funzionino male, il rapporto stipendi affitti non è proponibile ed il tutto in barba al diritto sacrosanto di ogni individuo di coltivare la propria personalità in una propria casa... dove per "propria" non intendo semplicemente da un punto di vista legale.
Il mio bersaglio sono le tante persone che mi vedo attorno, e nella piccola realtà di Sant'Elia e Cassino sono tantissime (posso fare i nomi), che lavorano e, pur stando in zone con affitti accessibili, non si staccano da mamma e papà, ma sono contenti di fare i mammoni... questo lo trovo aberrante, nel senso proprio del termine...quindi, effettivamente, sono loro i bambocci e sono gli ultimi a doversi offendere, mentre non sono bambocci coloro che incontrano delle difficoltà oggettive, insite nel sistema, a poter campare in modo autonomo.
Le cose girano male, è vero...ma quante persone ci marciano sopra?
@ Spiridion
Il punto non è la proposta del ministro, che mi pare una cazzata...ma è il sentirsi offesi, è ovvio che il termine "bamboccio" non si riferisce al giovane che lavora e non riesce a pagare l'affitto, in questo caso lui non ha colpa, semplicemente perché gli stipendi sono esigui e un monolocale è diventato un lusso...
io per primo non riuscirei a farcela, ma sono il primo a volersene andare ma, come dicevo a Stefano, io me la prendo con la molta gente che a casa ci si trova bene anche a 35 anni e che pensa che sia normale, mentre, per me, non lo è affatto!
Però chiunque può parlare di difficoltà oggettiva, ed allora alzo le mani! : )
in effetti le difficolta' dell'autonomia per un giovane sono tante, a parte coloro che potrebbero ma che non fanno nulla per vivere soli.
un mio parente per aiutare il figlio 35enne a sposarsi dopo un fidanzamento di quasi 20 anni e' obbligato a passargli tutti i mesi 1000 euro perche' lo stipendio non e' sufficiente... quando l'ho saputo, ci sono rimasta di pupu'...
come si puo' credere nel futuro, investire nelle risorse umane se i giovani non sono aiutati?
quasi tutti i giorni valuto per lavoro dei cv per selezioni ed eventuali colloqui. gente, ci sono dei ragazzi ventenni che hanno 4 pag. protocollo pieni di tutti i vari lavori, stage, tirocini, ecc. ma nessuna (e qui sta il grave) specializzazione professionale!
il che vuol dire essere sfruttati per un paio di mesi spesso per fare lavori che esulano pure gli studi.
io lo chiamo sfruttamento.
io lo vedo come il declino di una societa' vecchia senza domani.
cosi' non si puo' andare avanti.
non v'invidio ragazzi.
@ Giselle b
Beh, credo che le cose stiano effettivamente in questo modo, cioè come dici tu, ma immagino anche che la mia visione sia fortemente condizionata dalla realtà che vivo... Roma e Milano sono decisamente inaccessibili, ma ci sono anche tanti posti che offrono delle possibilità di vita, ribadisco per l'ennesima volta che chi incontra delle impossibilità matematiche a campare da solo non vada biasimato, ma sono convintissimo che a tanti fa comodo non buttarsi nella mischia e stare a casa...ma la situazione italiana è fortemente compromessa, ad esempio, una mia amica ha lasciato il Belpaese per trasferirsi a Madrid, lei è laureata con master, ma lì lavora all'ikea, guadagna 900 euro al mese e vive in una bella casa in centro col proprio ragazzo e un colombiano, pagando euro 300 di affitto...è una vita di stenti, ti restano 600 euro per le spese, ma lei lo fa e sta da dio, e sono convinto che sono pochi quelli che lo farebbero e, sinceramente, mi ci metto in mezzo anche io, ecco perché non mi offendo se qualcuno mi definisce bamboccio!
io sinceramente non disapprovo più di tanto chi rimane a casa dei genitori pur avendo la possibilità di andare via. è una scelta, e se i genitori sono d'accordo non ci vedo nulla di male. mi girano e anche parecchio vedendo tante persone che vorrebbero andare via da casa e non se lo possono permettere pur lavorando. secondo me bisogna intervenire sugli stpendi e sui costi della casa e della vita più in generale, ora è un vero far west!
Quoto decisamente quello che dici, infatti, essendo una scelta è del tutto legittima, ma comunque opinabile... ma ripeto che il punto non è la questione italiana, che ovviamente non si risolve con la finanziaria di Padoa Schioppa, ma se offendersi o meno al termine bamboccio, ed io non mi offendo...
mmm.. il discorso non è così semplice.. io sono molti anni che vivo lontano da casa anche se allo stesso tempo non sono riuscito a staccare il cordone che permette a me di ricevere i viveri dai miei genitori. Ma questo di sicuro mi ha permesso di maturare e prendere coscienza di me e di quello che io posso fare senza la presenza costante dei genitori. Sono daccordo con il gabbrio che la libertà che si prova a non stare sotto "stretto controllo" c'è ed è tangibile ma quello che ha detto antonella è proprio vero. La mancanza dell'appoggio dei propri genitori, del loro aiuto nelle "piccole" faccende di casa non sono cose così semplici da rimpiazzare. Lavare, mangiare, pulire, stirare (cosa che io ho rinunciato a fare), comprare la cena, pagare le bollette, riuscire ad arrivare a fine mese con la "paghetta" e cioè vivere da soli non è così semplice come può sembrare e a volte si vorrebbe avere qualcuno che si sobbarchi tutti questi "doveri" che automaticamente si generano a stare da soli.
Schioppa ha sbagliato a insultare i giovani d'oggi facendo una proposta così scandalosa che secondo lui risolverebbe i loro problemi nell'uscire fuori casa. Allo stesso tempo non ha sbagliato a chiamarli così perchè l'esperienza di vivere lontano aiuterebbe chiunque a diventare più adulti.
Ciaoooo!!!
Io mi offendo eccome (anche se vivo da solo da quando avevo poco più di ventanni).
Perché infatti il punto che nessuno sottolinea mai non è figli italiani mammoni (o bambocci).
Bensì: imprenditori italiani ladri!
Faccio un esempio a caso così chiarisco il mio pensiero.
E' possibile che in quasi tutti gli altri paesi europei (non pariliamo degli states) un neolaureato, magari in una prestigiosa università, venga considerato un giovane professionista e una risorsa preziosa e venga retribuito di conseguenza, mentre in italia deve lavorare GRATIS in qualche studio a caso e nel migliore dei casi sperare in qualche mancia una tantum o in retribuzioni davvero misere?
Uno si laurea in media (in italia) a ventisette anni. Poi fa due anni di praticantato (gratis), Poi cerca lavoro in qualche studio non pagato all'inizio (perché "deve imparare il mestiere" - e che cazzo ha studiato a fare sette anni allora?) e pagato poi se è uno bravo e gli va ricchissima circa ottocento/mille euro al mese.
Tutto questo minimo fino ai trentacinque anni, ma in alcuni casi anche quaranta.
Cioé, quando cazzo è che uno dovrebbe cominciare a vivere?
No, questo solo per mettere subito a tacere quelli dei "ai miei tempi" e "i giovani d'oggi non hanno volgia di impegnarsi".
Il papà di un mio amico, architetto quasi ottantenne (e tra parentesi ancora attivo sul mercato) e che amma fare spesso di questi discorsi, quando aveva 30 anni era iscritto all'ordine degli architetti della città dove vivo con il numero 13, e allora c'era pure mezza italia da (ri)costruire.
Io sono iscritto con il numero 1876.
Capite di cosa stiamo parlando?
Si capisce che sto discorso mi fa incazzare e mi sta a cuore?
Caro Harlock
Non avevo assolutamente intenzione di urtare il tio pensiero, e sinceramente, la penso come te...io avrei dovuto essere uno dei neolaureati con buoni voti destinato a fare due anni di tirocinio legale a gratis e finire in uno studio che mi avrebbe sottopagato per il semplice fatto che sarei stato un novellino...se ci metti che uscirò da psicologia a trentadue anni, se mi va bene, dovrò fare la pratica e passarel'esame di stato per diventare psicologo di fascia A...capisci quanto io sia un minimo sconfortato...ma nelle mie premesse ho esplicitamente escluso questa fascia di giovani meritevoli che per questioni che non dipendono da loro non riescono a vivere da soli...io mi riferisco alle tante persone che conosco che potrebbero vivere da soli e non lo fanno...e ne conosco molte, credimi!
Poi, tu stesso hai detto che vivi da solo da quando avevi vent'anni, non conosco la tua storia personale e la rispetto a prescindere, quindi, in un modo o nell'altro tu ce l'hai fatta e credo che questo faccia di te una grande persona...allo stesso modo, molti altri potrebbero fare lo stesso, non trovi?
Quindi, al di là delle dovute e legittime eccezioni, penso che chi si trovi in fallo non abbia molto da offendersi...
Scusami di nuovo se ti ho urtato!!! : )
Ehi Gabbrio, ma io mica ce l'avevo con te!:o)
Era solo un discorso in generale per dire che: sì, d'accordo, probabilmente ci sarà anche una fetta di "giovani" che rimane a casa col babbo e la mamma perché è più comodo, perché è più rassicurante, per pigrizia, etc.
MA credo, o almeno questa è la mia esperienza, che la maggior parte lo faccia per impossibilità economiche, non certo per mancanza di volontà!
Come tu stesso hai detto, laddove di questi tempi 800/1000 euro vengono considerati già uno stipendio da baciarsi i gomiti, in un paese in cui un affitto (medio) è intorno ai 700 euro...c'è bisogno di aggiungere altro?
Io mi son fatto un mazzo tanto facendo molti lavori fino alla laurea e poi sono stato abbastanza fortunato e caparbio da crearmi la mia strada. MA credo di essere una delle proverbiali eccezioni che confermano la regola.
Beh...alla fine, la pensiamo allo stesso modo!!! : )
Ndondi sposatelo!!!!!
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