lunedì 8 ottobre 2007

The Answer - Parte 2 -




Premessa: Vabbé, posto la seconda parte di The Answer, così, per sfizio...alcune cose sono un pelo alla Tarantino, spero che vi piaccia!



Come un vecchio dalla sua infanzia, ora, ero lontano dai miei ricordi. Stringevo le mani sul volante per imporre il mio controllo e tutto, inspiegabilmente, mi appariva per ciò che era: piccolo. D’improvviso il buio lì fuori era diventato denso, solo due coni luminosi, artificiali, mi guidavano attraverso quei mille aghi che cadevano dal cielo. Gli alberi, inglobati in quella pece eterea, si dissolvevano davanti ai miei occhi ed io correvo su una di quelle piste giocattolo tutte nere, quelle piste costose, con le macchinine telecomandate, piene di curve. Ma alla fine, che ne sapevo io delle curve. Da piccolo potevo permettermi solo quella ovale.
Pensavo all’ottimo lavoro di quella sera; il russo è stato di parola:
- amico, un pizzico di questa roba e il cuore del tuo uomo finirà di battere come una puttana in pensione!- così mi disse.
Già, è proprio così che è andata: veleno di imenotteri. Una piccolissima pallottola di gomma contenente 50 ml di veleno di vespa, o d’ape, non so. Quanto basta, però, per sviluppare un infarto del miocardio. Avrei potuto montare una bomba nell’auto, oppure, introdurmi in casa e strangolarlo nel sonno. Sono molti i modi per uccidere, ed io li conosco tutti: dallo sparare al bersaglio dall’alto di un grattacielo, con un fucile da precisione, allo spezzare il collo da una distanza di cinque centimetri. Ma quando il russo, un armadio a due ante con la mandibola squadrata, colato in un gessato di Armani ed incapace di fare anche il minimo sorriso, mi propose quella piccola novità, non ho saputo resistere. Pensavo che forse era una sciccheria troppo raffinata per mandare giù un semplice produttore-pappone cinematografico, ma alla fine, un modo valeva l’altro, il ciccione sarebbe andato al tappeto comunque, quindi, perché non soddisfare la mia curiosità.
Cinquantamila dollari, un prezzo di favore per un lavoretto così semplice, anche se quello stronzo del committente ha provato a fare il furbo:
- Richard Drein deve tirare le cuoia…- esordì così, senza neanche salutare.
-…e con lui quella bagascia al silicone che si porta dietro, la puttanella stava con me e non mi piace essere scaricato per un pappone da due soldi!-
- Calmo. Niente donne, niente bambini. Solo il grassone va giù. Cinquantamila, metà ora, metà a lavoro finito. Dove, come e quando lo decido io. Tu paghi, io penso al resto. Queste sono le regole.-
Per un attimo era rimasto immobile di fronte a me, mi guardava, no anzi, mi studiava. Eravamo solo io e lui in quel magazzino isolato. Per terra, il grigio cemento, freddo come una lapide in inverno. Tutt’intorno, scatoloni di cartone vecchi e marci, di un marroncino sporco, rosicchiati dai topi o semplicemente da loro usati come orinatoi. Avevo fatto capire al tizio che ero io a comandare ed evidentemente la cosa gli faceva rodere il culo; si avvicinò, quell’enorme cubano tra le sue labbra sbuffava come il fumaiolo di una nave, sapevo cosa stava per fare: mi prese per la giacca e mi portò a sé.
- Se dico che la troia muore, la troia, muore…intesi?- Per un istante ci guardammo negli occhi e percepii la sua paura nel vedermi sorridere.
Veloce, netto, silenzioso, un serpente che scatta, ti morde e poi ritorna sul posto: presi la sua mano e gliela rigirai dietro la schiena, si era sentito un crack…pazienza, un paio di dita erano andate.
Con calma gli dissi:
-La situazione è questa: fra cinque secondi potresti essere morto, sai cosa fare…
- O-ok…venticinquemila adesso, gli altri a fine lavoro, si fa come dici tu.-
Non l’avrei ucciso, questo è sicuro, ma l’importante era che lui lo credesse.

7 commenti:

Stefano ha detto...

diamine, 'sta storia promette bene, decisamente

Spiridion ha detto...

in effetti, è molto carino...

mi metto in coda ed aspetto il seguito...

Il Gabbrio ha detto...

Così mi costringete a postare altre parti...ma il racconto è incompleto...che faccio?
Grazie per i complimenti!!!

Unknown ha detto...

belle le ultime storie da te postate. complimenti!! x i giochi è strano che tu nn ci abbia mai giocato xchè son giochi famosi x Ps1!! alla prox spero che lo riconoscerai anche tu!!
Ciaoooo!!!! ^___^

Il Gabbrio ha detto...

Grazie Stan, così mi costringi a concludere il racconto!!! : )
Per i giochi, sono sempre stato un appassionato dei survival horror...resident evil su tutti, però ammetto che a qualche grande titolo per ps1 non ci ho giocato! ; )

Ele ha detto...

capito qui e ho letto la prima parte..in attesa del seguito..

Che ti posso dire?

Attendo ancora il seguito!!! :)

Il Gabbrio ha detto...

Benvenuta sul blog...cavolo, ho premesso nella prima parte che il racconto è incompleto, mi sa che mi tocca finirlo...grazie per attendere il seguito!!!
: )