mercoledì 26 settembre 2007

Pensieri in Volo




Capita che stando fermi ad un semaforo, ascoltando Phil Collins, ti vengano in mente certe storie.


Vi è mai capitato di guardare gente felice e sentirvi tremendamente inutili, fuori dal mondo, lontani, distanti?
Era proprio come si sentiva Luca nel guardare i bambini che giocavano, mentre lui consumava la sua esistenza su di una panchina di un parco di città.
A dirla tutta non erano solo i bambini, ma le coppiette che si sbaciucchiavano, la gente che si allenava correndo meticolosamente di qua e di là, i vecchietti che sorridenti davano da mangiare ai piccioni.
-ma si può essere così tremendamente sereni e disillusi?-
Già, era proprio questo che si chiedeva.
Dire che aveva un pensiero fisso non sarebbe esatto, anzi, aveva uno stormo volante di pensieri, cose intime, delicate, profonde ferite del suo animo mal riemarginate.
Mentre si guardava la punta delle dita incrociate, pensava a quella scelta che non aveva mai avuto il coraggio di fare, scelta che gli costò una vita di rospi difficili da mandare giù.
Scorrendo in basso, verso le ginocchia, gli venne in mente quella risposta sferzante che non era mai riuscito a dare nella sua vita a tutti i gradassi che si erano presi gioco di lui.
Lo sguardo sprofondava come il suo umore, in caduta libera.
Fermandosi ad osservare le scarpe di marca, ben tenute, ma che di passi ne avevano da raccontare, pensò infine a quella ragazza, a quando si trovarono faccia a faccia, occhi negli occhi, e lei gli chiese a cosa lui stesse pensando.
Luca rispose che non pensava a nulla ma in realtà pensava:
-non lasciarmi, ti prego, non abbandonarmi, ho bisogno di te.-
Lei lo lasciò poco dopo. Così va la vita.
Mentre tratteneva in petto la tristezza, una ragazza si avvicinò, e senza chiedere nulla si appoggiò al suo fianco.
Luca la guardava senza stupore, rassegnato all’altrui esistenza.
Lei ruppe il silenzio:
-sai, vivere non è poi così male…vivila, la vita.-
Poi lei gli prese le mani e gli diede un bacio candido sulle labbra, e se ne andò.
Luca non aveva la forza di fermarla, si sentiva troppo triste ma, vedendo che nelle sue mani era rimasto un bigliettino col numero di telefono di lei, trovò la forza per sorridere, e per sperare.
Improvvisamente, quei bambini che giocavano, le coppiette e tutti gli altri, non gli sembravano così male, e si sentì uno di loro.
Poi si alzò, mescolandosi tra le varie vite, ma ora, finalmente, guardava in alto.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

sono tornata qui e ho fatto bene. ora chiudo con il pensiero piu' leggero.
il motivetto di "la vie en rose..." mi accompagna.
notte

Spiridion ha detto...

Sei in preda ad un'estasi creativa...

Bene, molto bene...ormai il blog del Gabbrio è un appuntamento fisso...

Ps. La prossima settimana ci sia becca cascasse il mondo... voglio la Reunion!!!!!

Il Gabbrio ha detto...

@ Giselleb

Grazie per essere ripassata, devo documentarmi sul motivetto di la vie en rose, non lo conosco!

@ Spiridion

Mi lusinga il fatto che il mio blog sia un tuo appuntamento fisso, ma anche il tuo lo è per me!!!
Ci si becca di sicuro la settimana prossima!!!

Anonimo ha detto...

molto bello, la semplicità di quello che accade nel racconto dimostra come le più piccole cose possano aiutare a vedere la vita da una prospettiva completamente diversa...

Skiribilla ha detto...

Bello fin verso le ultime righe, quando il lieto fine speranzoso con numero di telefono mi è parso un pochino forzato, così, a istinto..

:-)

Il Gabbrio ha detto...

@ Antonella

Grazie Tesoro per il tuo puntuale passaggio sul blog!
Hai colto nel segno, a volte basta poco per cambiare totalmente visuale...un bacio!!!

@ Skiribilla

Sinceramente, lo trovo forzato anche io!!! : )
Il fatto è che cercavo qualcosa che mettesse il protagonista nell aposizione di doversi attivare per cambiare le cose, ed un numero di telefono rimane tale fino a quando non lo usi, allora un semplice numero può offrire chissà quali possibilità per il futuro e dare una speranza! Così su due piedi mi sembrava un'idea decente...ma alquanto improbabile! ; )

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrea.C ha detto...

Ciao gabrio,
bello questo racconto, mi fa venire in mente la frase che mio fratello tiene su msn: "il biglietto per il futuro è sempre... bianco!" ;)
Ciao... un abbraccio

Il Gabbrio ha detto...

ciao bello, grazie per i complimenti...appena posso mi collego su msn, così ci si sente!!!
Ciao!!!

Martin Evans ha detto...

Interestiing read