giovedì 20 settembre 2007

il relativismo della Verità (Parte Seconda)





I toni, ormai, sono quelli dello scontro ideologico con risvolti personali e particolari. Sicuramente starete immaginando la scena come quella di un campo di battaglia con due galli dalle piume irte, pronti a beccarsi fino alla morte.
Niente di tutto ciò.
Il Padre, Lorenzo, così si chiama, continua a consumare beato il suo pasto, assapora seraficamente, solleva il calice e controlla il colore rubino del vino e, del tutto rilassato, sorride beffandosi del mio disappunto.
Cerco di giocare le sue stesse mosse e provo a coglierlo in fallo sfruttando i parametri della ragione.
Penso che il buon Dio non possa averci distinto così tanto dalle bestie per poi rinchiudere il nostro volere in stupidi dogmi e regole e comandamenti e chissà quali altre trappole.
Così, provo a stuzzicare il suo ingegno:

“Mi perdoni l’insistenza, Padre. Lei è sicuro, al di là di ogni ragionevole dubbio, della veridicità delle informazioni ottenute tramite la Corda?..aspetti, non risponda subito. Vede, non può essere che, spinto da dolori atroci, il malcapitato sia disposto a confessare qualsiasi verità pur di porre fine alle sue sofferenze?”

Padre Lorenzo abbassa il capo e sorride come se la domanda fosse posta dal più ingenuo dei pargoli o dal più stolto degli uomini. Prende delicatamente il tovagliolo e con grazia femminea asciuga il labbro dall’alone del vino, dopodichè, mi guarda beato e comprensivo, segno che deve avermi preso per uno stolto:

“Mpf, no, mio caro mercante. La corda è uno strumento di Dio, come tale divino e lontano da errori. Il malcapitato, come lei lo chiama, non ha nulla da temere se è nella giustizia di nostro Signore, perché è proprio grazie alla sua innocenza che il Sommo Padre gli darà la forza per sopportare ogni sofferenza”

Incrocia le mani sotto il mento e continua a sorridere, è odioso nella sua tunica corvina. Mi guarda con grandi occhi scuri, le labbra carnose si prendono gioco di me e quella posa, è pura provocazione. Non mi lascio abbattere, sorrido di rimando e mi alzo per ritirarmi nel mio studio.
Immagino che il Padre debba considerarsi vincitore di questa piccola battaglia, lui che rimane sul campo ed io che me ne vado sconfitto, con le spalle al muro, ma si sbaglia di grosso, oh sì, se si sbaglia.
Mi ci vuole veramente poco e torno in sala da pranzo, accolto dagli occhi sbarrati della mia devota moglie e dei miei due figli maschi. Il Padre continua a consumare ciò che io gli ho offerto.
Mi avvicino a lui e gli porgo un foglio di carta bianco avorio, quasi giallastra, dove l’inchiostro è ancora fresco.
Mi guarda.
Lo guardo.

“Bene, Padre, lei sostiene che se è nel vero, ogni uomo può sopportare il peso della tortura, perché aiutato dalla forza del Signore. Quindi, nessuno può rendere delle dichiarazioni che non corrispondano a verità, nemmeno se sottoposto alla corda?”

“Assolutamente corretto, nessuno può essere costretto a sottoscrivere dichiarazioni mendaci contro la sua volontà, perché se è nel giusto ha il Sommo Padre dalla sua parte”

“Molto bene, Padre Lorenzo, a tal proposito vorrei che lei prestasse attenzione a quanto ho scritto su questo foglio che mi appresto a leggere:

- Io, Padre Lorenzo, nel pieno delle mie capacità intellettive, dichiaro senza ombra di dubbio di essere il diretto discendente di una scimmia, di non avere nulla a che fare col genere umano a tal punto da non poter essere considerato un uomo. Dichiaro altresì di aver preso i voti e di essere entrato nel Santo Uffizio col chiaro scopo di arrecare danno a tale istituzione e di aver vissuto sempre nel peccato ignorando le leggi del Signore. –“

“Ma…quale idiozia è mai questa?”

“Firmi quanto è qui riportato, Padre”

Mi guarda stupito, non tanto per il contenuto della dichiarazione, ma per la decisione che legge limpida sul mio volto.

“Firmare? Non firmerò mai tale sciocchezza”

“FIRMI, Padre!”




continua...

11 commenti:

Skiribilla ha detto...

Interessante svolta..

Un nome a caso, per l'Inquisitore ;-)

(mi piacciono i tuoi racconti, li leggo da un po')

Il Gabbrio ha detto...

Beh, veramente il nome l'ho preso in modo spudorato dal film, lo so, non dovrei rivelare certe cose, ma non sono un professionista e posso permettermelo! : p
Grazie per apprezzare i miei raccontini! : )

Cirincione ha detto...

Aspetto la terza parte!!!

Spiridion ha detto...

Buon non compleanno!!!! ( scusami, ma ormai sorseggio thè con gli operatori dell'assistenza e il cappellaio matto)

Mi unisco al coro....

Aspetto la terza parte...

Skiribilla ha detto...

Ah.. per il nome, veramente, pensavo tu avessi fatto un velato omaggio a Bartoli...
Ho sbagliato :-)

Il Gabbrio ha detto...

no, no...omaggiare Lorenzo dando il suo nome ad un personaggio così meschino non mi sembra il caso!
: D

per la terza parte, un paio di giorni...credo : p

Anonimo ha detto...

Senti, sono già abbastanza nervosa per l'esame
Potresti, per favore, scrivere la fine di questa storia?
Sono troppo curiosa...
Ti prego...sto impazzendo...
E se ti torturassi lentamente per farmela raccontare a voce?
Sicuramente la mia tortura non sarebbe la corda, ma...prova ad immaginare!

Il Gabbrio ha detto...

mmm...tutto quello che mi viene in mente non rappresenta proprio una tortura...però, a ben pensarci, potrei metterti alla prova, per vedere di cosa sei capace, eh tesoro?
Un bacio!!!

Gisel_B ha detto...

anche tu ti metti a scrivere a "puntate"!
ok, mi adeguo... e mi lascio coinvolgere.

buon fine settimana e se posso, un bacetto castissimo!
ciao

Stefano ha detto...

azz', a dir poco sorprendente, e comunque non vale, avevi detto DUE parti!

Il Gabbrio ha detto...

@ Giselle b

Beh, sono convinto che il racconto troppo lungo scoraggi il lettore di blog...quindi certi racconti li mando a puntate! Buon fine settimana anche a te! : )

@ Stefano

Sono contento che ti piaccia, per le due puntate, mi sono fatto prendere la mano, ma vedrò di concludere con la terza!!! : )