martedì 5 giugno 2007

Un giorno di sartriana follia




Mettiamo il caso.
Mettiamo il caso che questa mattina mi sia svegliato ed abbia posato a terra il piede sbagliato.
Mettiamo che sia una mattinata che porti ancora il sapore di fiele di una nottata sessualmente impotente, cerebralmente avvilente e ontologicamente disarmante.
Mettiamo che il nero caffé abbia navigato al contrario l’oscuro tunnel, spinto da un vento di reflusso gastroesofageo.
Mettiamo che il sole, tondo e giallissimo, alto nel cielo si diverta a torturare noi povere anime terrestri con dardi di fuoco e miraggi da Fata Morgana.
Ciò delinea un quadro abbastanza chiaro, una fotografia istantanea del reale, che appare così com’è: assurdo.
Sapete, sono quaranta minuti che ci rifletto, chiuso in questo fiume metallico.
Osservo il serpentone di lamiere e gomma che si snoda infinito:
La macchina che mi precede è rossa, piccola ma bella pulita, tutta luccicante.
Di fianco ha una vettura nera, ma sporca, col terriccio marrone che da una brutta sensazione di sudicio.
Butto l’occhio più in là:
Bianca, verde, blu, di nuovo rossa, ma più tenue, ancora bianca, bianco sporco che sembra grigio, marrone…oddìo, marrone, nera, ancora nera, viola, champagne, azzurra…e via fino alla fine del traffico.
Mi uccide il pensiero che quelle che per me sono delle macchinine colorate, in realtà siano dei microcosmi a quattro ruote.
Ogni auto ha un conducente, forse uno o più passeggeri, ogni mente è un piccolo laboratorio fatto di attimi, di passato, presente e onirici futuri.
Ogni passeggero parla, ascolta, prova sentimenti, piange e ride, dorme e si sveglia, mangia e caga, va e viene.
Ed io non ne so nulla.
Poi penso: “cazzo, anche per loro sono solo un omino in una macchina bianca”.
La cosa non mi piace, loro sono fungibili per me, ma anche io per loro.
No, proprio non mi piace.
Riflettiamo: ogni conducente ha un personalissimo mondo, anche io ho il mio.
Ogni conducente pensa che quel suo personalissimo mondo sia IL Mondo.
Anche io lo penso del mio.
Ogni conducente crede che sia egli stesso a decretare chi possa o non possa far parte di quel mondo. Anche io lo credo del mio.
Io credo che le macchinine colorate al di là della mia siano una semplice appendice del mio personalissimo mondo.
Anche loro penseranno lo stesso di me.
È questo che mi fa incazzare fino a farmi imperlare le mani di minuscole goccioline di sudore.
Poi penso:
“loro per me sono sostituibili, quindi, se al posto loro ci fosse, che ne so, un secchio dell’immondizia, a me non cambierebbe nulla.”
“anche io posso essere sostituito, ma non è questo il punto, se loro non esistessero, per me non ci sarebbe differenza, ma loro, i non-essenti, non potrebbero oggettivarmi rendendomi fungibile.”
Ergo: se uccido chi non fa parte del mio mondo, il mio diventa l’unico mondo, IL Mondo.
Mmm… ho una mazza da baseball nel bagagliaio, il traffico non si decongestiona, la mattinata è iniziata male, ma sì, io vado a spaccare qualche testa!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

“loro per me sono sostituibili, quindi, se al posto loro ci fosse, che ne so, un secchio dell’immondizia, a me non cambierebbe nulla.”

...ho già sentito dalla tua bocca, una volta, la stessa frase...solo ke al posto del secchio c'era una sedia, ricordi dove? :)

Cmq davvero ben scritto ed inquietante il racconto, bravo! Un solo consiglio: se cambiassi foto e titolo eviteresti di privare il lettore del gusto di un finale a sorpresa! IMHO (In my humble opinion)

Il Gabbrio ha detto...

ricordo benissimo quell'estate a Parghelia, tra gruppi storic,i fidanzate in procinto di lasciarmi e frasi un pò troppo ciniche e gratuitamente offensive che mi sono lasciato scappare...ma ricordo soprattutto gli amici, quelli che poi rimangono!

comunque, in quell'occasione citai anche il secchio dell'immondizia!

per quanto riguarda il suggerimento sulle foto e titolo, hai ragione, ma per onestà inserisco sempre una foto, con titolo, di ciò che mi ha dato il punto di partenza per il raccontino di turno!!!

P.S.
IMHO: è una figata, non lo conoscevo, invenzione tua?

Anonimo ha detto...

bello!mi piace il tuo modo di rendere realistiche situazioni di follia...non sarà che sei così bravo perchè,sotto sotto, sei un pazzo, folle, criminale?

Anonimo ha detto...

Secondo me si...la sua bravura deriva proprio da un'innata follia... ;)

IMHO è un espressione molto usata nei forum, per pararsi il culo e mettere le mani avanti!!! :D

Anonimo ha detto...

Premettendo che il racconto mi è piaciuto molto (la parte iniziale è resa talmente bene da risultare claustrofobica!!), devo ammettere che anche in me ha innescato vari solletichii, tutti grondanti di inevitabile ma voluta familiarità.
Confesso che ad un certo punto, + che in un giorno di ordinaria follia mi sono catapultata in un pomeriggio afoso a Parghelia [N.D.R. : oltre al secchio e alla sedia c'era anche un fantomatico "pezzo di carne"] e irrefrenabilmente alla scena madre del suddetto [GRUPPO STORICO: "vagliù...Gabriele...è PENTITO!!!!" AH AH AH].
Poi verso la fine del racconto ho cominciato a dare un volto al guidatore intriso di filosofia...se nel bagagliaio avesse avuto il super santos, duemila fumetti sparsi e CarloAttrezzi avrebbe avuto le tue sembianze, ma vista la mazza da baseball, nella mia testa cominciava ad assomigliare in modo impressionante al nostro benamato Coletta...e poi il codone di paglia ha cominciato a lampeggiare leggendo della "vettura nera, ma sporca, col terriccio marrone"...mmmmm...mica era la macchina mia??? ;oD ...ma poi mi sono detta che non poteva essere, xchè il mio microcosmo non ti è estraneo..ne sei parte integrante e il tuo angolino è pieno pieno di affetto!! Baci SBDGLorso, bravissimo!!!

PS:prima o poi rinuncerò anch'io alla mia parte di pirandelliana maschera di normalità e quando tutti mi crederanno pazza FARò UNA STRAGEEEEE!!!! MUUUAHAHAHAHAHAH

Il Gabbrio ha detto...

maledetti quelli di telecom...comunque...arieccomi dalla postazione della biblioteca della facoltà di lettere e filosofia.

per Anonimo (che poi anonimo, non è):
Scusa, ma tu non dovresti appoggiarmi, starmi vicina, difendermi, tessere le mie lodi e...aspetta, sto esagerando! ma lo sai che non sono un pazzo folle criminale, cioè, un pochino, magari un pò, vabbé forse lo sono, o potrei esserlo...e, ok, aspetta che ti prendo e te lo faccio vedere io! Grazie per la visita, mi fa sempre molto piacere, un bacio!



per Sistemalimbico:
ti ci metti pure tu adesso? sono una personcina a posto, io! IMHO credo che lo userò spesso, grazie per la dritta!


per Erika, cioè la Sora:
beh, speravo che voi intimi, leggendolo, arrivaste con la mente a quelle giornate appiccicose a Parghelia...che ricordaste la mia esplosione nei confronti della povera Roberta e la mie quasi difese prese da Giampiero, leader del gruppo storico!!!
lo sai cosa m,i ricordo bene di quella vacanza, la guerra a gavettoni, dove io e Alfredo ti abbiamo letteralmente rovesciato una conca d'acqua addossso!!!
per la macchina sporca, nonmi riferivo a te, ma capisco perché il tuo codone di paglia ha iniziato a briciacchiare ; )
Grazie per la visita Sora : *

Anonimo ha detto...

"...si nu piezz r carn che cammina!..." io si che ci pensavo mentro leggevo il tuo racconto... :):)
e chi se lo scorda :D:D:D

Ciao gabrio, ti ho appena mandato na mail @hotmail...

See you!

Il Gabbrio ha detto...

ciao Kuntz...io sono ancora senza connessione a casa, infatti ti rispondo dal comune di mia madre...nemmeno dalla biblioteca di lettere!!! ; )

appena posso controllo la mail, grazie per il passagggio sul blog!!!