lunedì 18 giugno 2007

01- Alfredo- Sognando l'arena.




Premessa: per chi non avesse letto il post precedente, questo è il primo di una serie di raccontini dedicati ad alcuni dei miei amici, quindi molti riferimenti, nonché le espressioni dialettali potranno essere capiti solo da questi!


È un nuovo giorno.
Un giorno nuovo in un mondo lontano, antico.
Un mondo senza reality show, senza la borsa, le veline, le guerre mondiali, il fantacalcio, gli operatori telefonici, i divi stagionali, Briatore e Rafaello Tonon, i profilattici stretti, le suonerie polifoniche ad alto volume e…vabbé, ci siamo capiti: antica Roma.
Un posto dove la gente ha sete, sete di sangue.
Urla, impreca, esulta per una manciata di uomini coraggiosi, uomini duri, uomini letali: i gladiatori.
Alfredo è un gladiatore, il più temuto ed il più amato dalla folla, specialmente da quella signora con la tunica leopardata, di vero leopardo, che ammicca e fa l’occhiolino dagli spalti del Colosseo.
Oggi è il giorno.
Il giorno in cui Alfredo sazierà la sete di sangue della gente, il giorno in cui dimostrerà a tutti di non avere rivali, il giorno dove sarà ad un passo dagli dei, e forse il giorno in cui strapperà a morsi la tunica leopardata della signora un po’ strappona sugli spalti del Colosseo.
Il sole ha da poco iniziato la sua opera di rappresaglia verso ogni porzione di buio che si aggrappa stretta alle pietre, ed Alfredo è alla finestra.
Il suo corpo nudo, scolpito, tanto vicino alla perfezione, con i muscoli che urlano al vento con la forza di un uragano, sa ancora di sesso.
Si gira sorridente verso la donna che ha occupato il suo letto per una notte e la sveglia con una sola, arcana, parola:
“Spoooooorcaaaaaaaa!!!”
Lei sa, e si defila senza troppe cerimonie.
È il momento.
Dietro il cancello, l’arena è solo un posto polveroso tra le urla della gente, un posto che sa di sudore, sangue e veleno.
La luce filtra dalle fessure della porta di legno mostrando miliardi di particelle infinitesimali che nuotano nell’aria, e il popolo è unito in un solo coro:
“Al-fre-do, Al-fre-do, “Al-fre-do, Al-fre-do, I-spa-ni-co”…haem, no, quello è un altro.
Si spalancano le porte, la luce lo acceca e lo riempie di una carica esplosiva, sente ogni fibra vibrare come le corde di una cetra, un passo ed è nell’arena.
Uomini, donne, specialmente le donne, urlano e si dimenano, mentre prendono bibite e cibarie varie da Michele e Giuseppe, che, tra l’altro, sono amici di Alfredo.
Ma il nostro uomo non si cura di tutto ciò, la sua attenzione è tutta per l’avversario: Tidus.
Un omone di due metri di altezza, per due metri di larghezza, per due metri di profondità: un cubo, ma molto più incazzoso.
I due sono ad un passo l’uno dall’altro, Tidus spezza il silenzio:
“ Sei solo un moscerino”
Alfredo sorride beffardo:
“ Si ruoss? E cakch’ gliù cazz’…”
Tidus sembra non capire, ma non gli importa, quel che vuole è abbattere il suo rivale, solleva la pesante ascia e la scaglia con tutta la forza sul nostro eroe.
Alfredo, con un sottile gioco di anca, schiva il colpo, si stende in una spaccata frontale (si, proprio quella a palle per terra) e con l’avidità di un avvoltoio fionda la sua mano sui gioielli di famiglia di tidus.
L’urlo è agghiacciante, i signori vomitano, i bambini piangono, le signore, invece, esultano in un inno femminista, tutte tranne il troione dalla tunica leopardata in fila sul Colosseo, lei no, lei ha perso una possibilità.
Con i gingilli in mano Alfredo si gira verso l’imperatore:
“è tutto qui quello che sapete fare?!”
Il sovrano sorride:
“che si sciolgano i leoni!”
Due belve feroci fanno il loro ingresso nell’arena.
La folla teme per il peggio, non potrà mai farcela, non contro due fiere.
Ma Alfredo è fermo come un blocco di granito, lo sguardo intenso, il sorrisetto malizioso ed i gingilli di Tidus in mano.
Prima che i leoni si rendano conto della sua presenza, il gladiatore corre verso il cancello.
Non è una fuga, no, si va ad armare.
Il silenzio è turbato da un ruggito, un altro, ed un altro, sempre più violento.
No, non sono i leoni, no.
È Alfredo, che sta scatenando tutti i cavalli della sua Alfa Romeo Spider rossa fiammante.
Duemila di cilindrata, scappottata, aggressiva e con i carburatori a trombetta che provocano una lieve ma piacevole vibrazione alle parti intime delle signore sugli spalti, tutte tranne il puttanone leopardato del Colosseo, ormai quella non sente più niente.
Scende in campo sgommando, fa la doppietta con la frizione ed investe il primo leone, il quale si ritira sconfitto.
“Acchiappt a chiss’!!!” urla.
Per il secondo non c’è scampo, Alfredo gli si affianca, lo afferra per la coda ed inizia a trascinarlo per l’arena, per la gioia di grandi e piccini.
“I t’ l’era ritt’, po tu fa nù poc com’ cazz t par’!”
Lo scontro è terminato, l’eroe ha vinto.
Tornato nella sua dimora il corpo è ancora gonfio di adrenalina, i muscoli sono un tripudio di dolori e piccoli acciacchi, ma Alfredo ha il sapore della vittoria sulle labbra.
Pensa al modo in cui vorrebbe festeggiare, una birra corretta con la vodka e abbuffata di sesso, quello sporco che ti strema e fa un po’ male.
Improvvisamente sente la voce della passione dietro di lui:
“ciao, sporco!”
è la smandrappata dal manto di leopardo…lo guarda, lui inorridisce.
“vieni qui, spooorco, non mi riconosci? Sono la Isola, la prof del liceo!”
“AAAAAARRRRRGGGGHHHH!!!”

12 commenti:

Anonimo ha detto...

bravissimooooooooo!!!
se mi posso permettere, io avrei inneggiato "fu-re-sta fu-re-sta..." :P
Vai Alfre' una bella "isola" incontaminata da scoprire ti aspetta... ahahhahahah...

Ciao Gabbrio

Anonimo ha detto...

Ahahahah...oh mio Dio!!
Ho ancora il lacrimone che vibra x le risate!!! E' fantastico!!!
..e poi il colpo di scena finale ha fatto venire un sussulto a me...figuriamoci al bevitore di banana-beer!! Vai Guerriero, non tirarti indietro, affrontala con fierezza...altrimenti tutta Roma penserà che... T' PIAC'N LE PIAAAAAAAAANT!!!!!
Bacissimi ;o*

Il Gabbrio ha detto...

Grazie belli!!!
Spero che al protagonista indiscusso della storia piaccia!!!

P.S.
Aspettate bravi bravi il vostro turno... baci!

Anonimo ha detto...

Mi Sono meravigliato delle situazioni che solo ad un "GLADIATORE" come lo Zio potevano succedere... ("nè Cò!!! ma che t crediv..")
..mi piace molto il tuo stile narrativo e, questa, credo sia la prima volta che leggo delle tue sceneggiature e/o racconti di varia natura.
continuerò a leggere con piacere le tue cose. ho scoperto che, se vuoi, puoi pubblicarli anche sul blog (praticamente vuoto) della mia pagina myspace... io sarei contentissimo e per di più onorato di una collaborazione con te. .

NON VEDO L'ORA DI SEGUIRE LE VICENDE DEI PROSSIMI PERSONAGGI FINO AL RACCONTO CHE MI RIGURDERA' DA VICINO.. nel frattempo continuo a leggere e, con tutto il BENE CHE TI VOGLIO, commentare i tuoi scritti..

Continua così Gabri ...GO!!!!

..DIVERTITI..
.marco

Il Gabbrio ha detto...

GRAZIEEEEEEEEEEEE!!!!!

mi fa veramente piacere la tua visita!!!
Diciamo che ne ho di pane da mangiare, ma mi piace questo stato di pischelletto-novellino che ha tutto da imparare!
ho visto il tuo spazio My Space, complimenti...ora gli do uno sguardo più attento...
continua così anche tu che vai alla grande
Ricambio il tuo affetto con tutto quello che ho e spero di vederci presto, così si suona un po!
Ciao Bello, e preparati per il tuo raccontino, sarà un pò poetico!!!

Anonimo ha detto...

Fantastico! Non avresti potuto fare di meglio!!! Il bello è ke, pur essendo di fantasia,non è affatto inverosimile come racconto...se solo esistessero ancora le arene le cose sarebbero andate esattamente così!!!!
Sono sicuro ke la tua bravura andrà crescendo di pari passo col susseguirsi dei racconti, per poi sfociare nel gran finale...indovina con chi? :D

Hey ma il guerriero in questione che ne pensa del racconto ke lo ritrae?

Ciao bello pisello!!!

Il Gabbrio ha detto...

grazie man!!!
mi fa veramente piacere che tu l'abbia gradito, e spero vivamente che tu abbia ragione sul crescendo!!!
Il coletta mi sa che non lo ha letto, porca troia, ma ora è occupato col test per il master, appena torna da roma lo obbligo a leggerlo!!!
Aspetta con pazienza il tuo turno!!!
Ciao bello!!!

Anonimo ha detto...

bellissimo...mi fai morir dalle risate!ci vediamo stasera...un bacio...tranquilla anto sono io

Il Gabbrio ha detto...

mmm...e mò chi sei?
Simona?
Comunque, grazie per la visita, per il commento e per il bacio!!!
Ciao!

Anonimo ha detto...

E' mariagiovanna...

Anonimo ha detto...

...mi sono dimenticata di dirti che questo racconto è meraviglioso...e che la devi smettere di fare il cascamorto con le mie amiche!bacio

Il Gabbrio ha detto...

Grazie a Maggie...
ovviamente un gran grazie ad Antonella, Un bacione tesò!